venerdì 22 maggio 2015

Kill Killer di Roberto Galati/CD nr. 3 - Cavia Umana

Cavia Umana: Israele, sei giorni per vivere o morire!




Eccoci arrivati al CD nr 3 del nostro Kill Killer!
L'episodio ivi contenuto non si può certo definire di facile lettura, stiamo parlando di ben 340 tavole a fumetti divise in nove capitoli!
Un incrocio fra una spy-story e un trattato storico-politico, argomento: il nazismo, i lager tedeschi, la shoah, il conflitto arabo-israeliano, lo stato d'Israele, esperimenti su cavie umane, il Mossad, nazisti rifugiati in Brasile e molto altro ancora!

Il Galati ci tiene così tanto al suo discorso politico che nel CD troviamo vari articoli di approfondimento su questi argomenti con tanto di fonti.

In questo post ci terremo ben lontani da questo marasma storico-politico e vi presenteremo una selezione di tavole, perlopiù quelle che vedono protagonisti i nostri Robert e Kitty!

E diamo un caloroso benvenuto al comic sans maiuscolo!



Robert, dai retta a me: fonda un partito!



Ci spostiamo a Vienna dove un investigatore è nei guai: ha sottrato una lista coi nomi dei lupi grigi turchi ad una organizzazione segreta di neonazisti; dopo poche vignette è fatto fuori nella metropolitana viennese.
Cambio scena: ambasciata saudita di Buenos Aires, alcune teste di cuoio del Mossad fanno un' irruzione per sgominare quello che non è nient'altro che un covo di Arabi e neonazisti tedeschi che stanno complottando contro lo stato d'Israele.
Più precisamente stanno progettando un attacco missilistico contro Israele, bisogna quindi individuare la base missilistica che si trova in Arabia Saudita.
L'ideatore di questo diabolico piano nonché classico arcinemico della storia è Herbert Von Zhal, criminale nazista ex-direttore di un campo di concentramento nazista. (che altri non è che colui che ha contattato KK nelle vignette precedenti)
Ci spostiamo in Brasile, in un ospedale, dove Von Zhal si nasconde, esercitando la professione di chirurgo, che poi è una copertura per poter trafficare organi espiantati ad alcuni sfortunati pazienti della clinica. Come se non bastasse un paziente ebreo riconosce nel calvo primario un aguzzino del lager ove era stato internato ai tempi della seconda guerra mondiale, anche se il dottore sembrerebbe non essere invecchiato.
Intanto...







 E così Kitty viene arruolata dalle teste di cuoio del Mossad:




Ok, è stata arruolata, proprio come dicevo!
E Robert?











Il super cattivo riesce quindi a scappare e architetta un diabolico piano per raggiungere Tel Aviv tramite volo di linea (con scalo a Roma), caso vuole che all'aeroporto incontri Robert e Kitty; Kitty viene minacciata con un bisturi alla schiena da Von Zahl, i nostri tre fanno il volo insieme e la nostra storia sta finalmente per concludersi...

...ma prima diamo un'occhiata ad uno dei tanti personaggi presenti in una delle tante sottotrame di questo bulimico episodio:






"Io Tedesca fredda e tu calda negra!"






E finalmente il finale!







Von Zahl viene alla fine assicurato alla giustizia (non vorrete mica sapere come, vero? perché qui altrimenti non si finisce più!). E Robert e Kitty approdano ad Israele
Si svolge quindi il processo a Von Zahl:

Nell'ultimissimo capitolo di questo luuunghisssimo episodio l'organizzazione neonazista è ancora attiva e si prepara a conquistare il mondo resuscitando Atlantide, o qualcosa di simile, la morale della favola comunque è che gli Ebrei sono buonissimi e gli Arabi cattivissimi perché alleati dei neonazisti; Galati docet.

FINE


Con questo post si conclude la lunga cavalcata attraverso le opere galatiane e salutiamo definitivamente il nostro amico Kill Killer, questo blog difatti ha esaurito il materiale a sua disposizione (fornitoci dal collezionista e amico STEFANO LUPPICHINI) e siamo spiacenti quindi di non poter recensire tutti gli episodi di KK (secondo Wikipedia sono 30, noi ci fermiamo al numero 10!)

E' stata una bella avventura anche se dobbiamo ammettere che nei CD si era perso lo smalto presente nei primi sei numeri cartacei...grazie dell'attenzione, gente!

BONUS:





"Lo sapevo. . .




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