venerdì 11 novembre 2011

CLO

di questo, prima o poi, qualcuno dovrà fare un fumetto! ( a buon intenditor...) - ogun


CLO

Alzo le coperte e Clo è la.
Come ha sempre fatto. Sempre partendo dalle labbra, passando per il petto, una puntatina al cazzo ed alle ginocchia, e poi lì a baciarmi i piedi.
Con passione.
Ad abbracciarli, tenerli stretti.
Come se temesse che dovessero scappare.
Portarmi via.
Come se dipendesse solo da loro.
I miei piedi.
Che io detesto profondamente.
Che ho sempre trovato la parte meno bella del mio corpo, per il resto più che passabile.
È solo cambiato il letto.
Questa volta è il mio letto singolo da adolescente trentenne, e non il suo enorme, comodo, confortevole letto matrimoniale.
È’ lì come sempre, Clo.
Come ogni volta che, frastornato dall’orgasmo e dal sonno che cercava di portarmi via, alzando le coperte per capire dove fosse finita, immancabilmente la trovavo lì, ad avvolgermi dalle caviglie in giù, guardandomi dritto negli occhi mentre sbirciavo in basso e pronunciando sempre la stessa frase:
 “Che vuoi? Fatti i fatti tuoi!”
Come se i miei piedi non fossero fatti miei!
Ma stavolta c’è qualcosa di diverso.
Il tono di sfottò, di dolcezza mista ad ilarità, il sorriso che vagamente affiorava sulle sue labbra soddisfatte, non ci sono più.
Sarà la rabbia della rottura del nostro rapporto, la distanza davvero incolmabile che ormai c’è fra noi, sarà che tutto è cambiato, ma Clo è diversa.
I suoi occhi brillano di una luce inquietante, letteralmente.
Il suo non è più un sorriso, ma un ghigno, con qualcosa di perfido.
Di malvagio ed al contempo sofferente, come traspare chiaramente anche dalla battuta da copione, ripetuta anche questa volta. Ma con un tono decisamente diverso. La voce acida, ma lievemente incrinata, come se stesse per piangere.
Clo è arrabbiata con me.
È chiaro.
Forse perché non voleva che ci lasciassimo.
Tutto questo non va bene.
È’ una brutta situazione davvero.
Anzi, a pensarci bene, Clo non dovrebbe nemmeno essere lì.
Visto che è morta tre giorni fa.
Ed io non sento più i piedi.
Ora.

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